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In Navola, a city-state dominated by a handful of influential families, business is power, and power is everything. For generations, the di Regulai family—merchant bankers with a vast empire—has nurtured tendrils that stretch to the farthest reaches of the known world. And though they claim not to be political, their wealth has bought cities and toppled kingdoms. Soon, Davico di Regulai will be expected to take the reins of power from his father and demonstrate his mastery of the games of Navolese diplomacy. But in Navola, strange and ancient undercurrents lurk behind the gilt and grandeur.

In Navola, a city-state dominated by a handful of influential families, business is power, and power is everything. For generations, the di Regulai family—merchant bankers with a vast empire—has nurtured tendrils that stretch to the farthest reaches of the known world. And though they claim not to be political, their wealth has bought cities and toppled kingdoms. Soon, Davico di Regulai will be expected to take the reins of power from his father and demonstrate his mastery of the games of Navolese diplomacy. But in Navola, strange and ancient undercurrents lurk behind the gilt and grandeur.

Nella documentazione degli anni Venti e trenta sullo sviluppo urbanistico di Roma l'aggettivo che ricorre con frequenza è "moderno". Negli studi specialistici, negli articoli per il grande pubblico, nelle riflessioni di architetti e urbanisti dell'epoca, la trasformazione della capitale - così come dell'Italia intera - era correlata agli sviluppi di cui la società e la vita quotidiana avrebbero conosciuto gli effetti più profondi nei decenni a venire. Ma è davvero esistita un'architettura fascista?

Il 27 giugno 1980 un aereo passeggeri, il DC 9 Itavia partito da Bologna e diretto a Palermo, viene abbattuto nei cieli di Ustica. Il 2 agosto dello stesso anno una bomba (ma forse non solo una) esplode alla stazione di Bologna. In poco più di un mese oltre 160 tra uomini, donne e bambini innocenti vengono uccisi senza un perché ancora chiarito, senza mandanti ancora definitivamente scoperti.

Trentatré racconti, pubblicati tra il 1947 e il 1953, di un Philip K. Dick che muove i primi passi nella letteratura fantascientifica: storie che possono essere raggruppate in tre categorie principali, quella basata sul grimmick, la trovata che risolve un complesso quadro di indizi volti a porre l'enigma di una civiltà aliena, quella dei racconti di fantasia, in cui l'immaginazione dickiana può uscire dagli schemi ed esprimersi al meglio, e quella fondata sul tema della guerra, una delle sue ossessioni, che risente ancora delle visioni apocalittiche con cui l'umanità ha visto schiudersi il secondo conflitto mondiale.